ARTICOLI DI NEUROSVILUPPO
Di seguito, vengono riportati, brevi frammenti di alcuni degli articoli forniti nel completo attraverso il Servizio. Visitando la pagina Facebook pubblica "Neuropsicomotricitaonline" ne troverete molti altri.
LO STRABISMO NEL BAMBINO PICCOLO
E' un disturbo che può presentarsi nel bambino anche come fenomeno isolato e quindi, non necessariamente in concomitanza con specifiche patologie.
Nel primo anno di vita, può trattarsi di un fenomeno puramente fisiologico, rientrante nel normale sviluppo del sistema visivo (sia nella sua componente sensoriale che motoria).
In questi casi, spesso la promozione di mirate attività psicomotorie porta ad una veloce ed ampia risoluzione del disturbo.
(Argomento approfondito nel Servizio di Consulenza)
PLASTICITA' NEURONALE
Essa rappresenta il fondamentale meccanismo Neurologico, in base alla quale è possibile ripristinare, in modo parziale o completo, funzioni deficitarie.
Rappresenta, altresì, la capacità innata del sistema nervoso di ciascun individuo, di mettere in atto meccanismi di modifica o compensazione nel sistema nervoso stesso e nelle complesse catene neuronali che la compongono.
Tutto ciò, grazie alla costante interazione con l'ambiente circostante.
E' grazie al suo operare, che la pratica costante di esercizi riabilitativi mirati, mostra la sua efficacia.
(Argomento approfondito nel Servizio di Consulenza)
IL TUO BAMBINO HA STRISCIATO?
Lo striscio rappresenta una delle fondamentali tappe psicomotorie del bambino. Essa, favorisce lo sviluppo di: controllo muscolare di capo ed arti (superiori ed inferiori), consapevolezza corporea, abilità manuali, convergenza visiva, coordinazione oculo-manuale e coordinazione interemisferica. Queste componenti, sono alla base di un armonico sviluppo della coordinazione motoria e delle attività cognitive.
Questa attività dovrebbe essere naturalmente sviluppata in un'età compresa tra i 3 ed i 5 mesi e molto si può fare per sostenerne l'evoluzione.
La mancanza o la scarsa durata (soggettiva) di questa "tappa" nel percorso evolutivo del bambino può, in misura più o meno evidente, incidere sulla futura coordinazione motoria e sullo sviluppo delle capacità di apprendimento. Tuttavia, con specifiche attività, c'è sempre tempo per recuperarne i benefici!
(Argomento approfondito nel Servizio di Consulenza)
HAI MAI SENTITO PARLARE DI "RIFLESSI PRIMITIVI"?
I bambini nascono con in dotazione un'innata batteria di “Riflessi Primitivi” (risposte automatiche ed involontarie), che iniziano a svilupparsi nel ventre materno e sono indispensabili per: il processo di nascita, il primo atto respiratorio, la sopravvivenza al nuovo ambiente e per lo sviluppo delle prime tappe motorie.
“Primitivi”, poiché controllati dalla parte più primitiva, basica del sistema nervoso centrale (gerarchicamente, all'opposto della sua parte più evoluta: la corteccia).
Grazie alle varie esperienze psicomotorie, è nel primo anno di vita che i Riflessi Primitivi, dovrebbero essere sostituiti da risposte più mature (specchio del progressivo sviluppo del sistema nervoso centrale).
La loro permanenza oltre il tempo indicato, può rappresentare una barriera al normale sviluppo del sistema nervoso centrale, che potrà trovarsi ad agire ad un livello ancora immaturo. Ciò, determinerà nel bambino il manifestarsi di risposte inappropriate in varie situazioni di vita: comportamentali, emozionali, di sviluppo cognitivo (linguaggio, attenzione, lettura, scrittura etc.) e fisico (coordinazione motoria).
(Articolo approfondito nel Servizio di Consulenza)
EMISFERI CEREBRALI: MARITO E MOGLIE INSEPARABILI!
Ad ognuno i suoi compiti!!!
Sinistro: ragionamento logico, pensiero analitico, capacità di calcolo, comprensione del linguaggio, articolazione di un discorso e produzione di un testo scritto e movimenti volontari della metà corporea destra.
Destro: capacità d'identificare gli oggetti, orientamento spaziale, creatività, immaginazione, intuizione, intonazione ed enfasi del linguaggio e controllo della metà corporea sinistra.
IL BAMBINO NON VERBALE E LA RICHIESTA DI COMUNICARE
Il bambino non verbale (con grave deficit nell'espressione verbale), può trovare difficoltà nel richiedere una comunicazione con l'adulto, benchè ne abbia necessità e desiderio: spesso a causa di impedimenti sensoriali o motori non riesce ad organizzarsi per chiedere l'ascolto. Ciò determina in modo inevitabile l'impossibilità di instaurare un qualsiasi dialogo con chiunque.
Lavorare su questo aspetto diviene fondamentale per lo sviluppo di modalità comunicative più complesse e funzionali.
Ci sono diverse strategie che i familiari o chiunque sia in contatto con il bambino, possono mettere in atto per indurlo a iniziare un'interazione comunicativa...
(Argomento approfondito nel Servizio di Consulenza)
IL BAMBINO NON VERBALE ED IL SAPER SCEGLIERE
Per poter comunicare è fondamentale: capire se il bambino è in grado di effettuare una scelta tra una o più alternative che gli vengono mostrate (oggetti, foto, simboli, parole etc..) ed attuare strategie per facilitarlo nella sua esecuzione.
Nel bambino con grave compromissione verbale (o con problemi nel controllo muscolare o di disprassia), spesso uno dei canali preferenziali per “dare una risposta” e quindi effettuare una scelta è quello visivo: lo sguardo.
(Articolo approfondito nel Servizio di Consulenza)
COMUNICARE IN MODO AUMENTATIVO ALTERNATIVO
I bambini che manifestano gravi compromissioni a livello di linguaggio verbale, dopo opportune valutazioni in merito alle abilità residue e dopo specifici potenziamenti di esse, possono iniziare a comunicare usufruendo di altri canali comunicativi, diversi da quello della “parola orale”.
E' in questo ambito che vanno a collocarsi tutte quelle forme comunicative dette “Aumentative Alternative”.
Intraprendere un percorso di sviluppo di abilità comunicative alternative, permetterà al bambino di interagire con il mondo circostante e di svilupparsi non solo a livello cognitivo, ma anche fisico e sociale. Inoltre, gli darà la preziosa possibilità di comunicare ad altri i propri desideri e le proprie necessità.
(Articolo approfondito nel Servizio di Consulenza)
LA FORZA DEI GENITORI
Tutti i genitori si trovano a dover pensare ed agire, per il raggiungimento del miglior benessere (fisico, mentale e sociale) dei propri bambini. Questo costante ed interminabile processo è costellato dal continuo alternarsi di grandi momenti di gioia, ad altri ricchi di preoccupazioni e sofferenze.
I genitori dei bambini con difficoltà, vivono tutto ciò con “carico doppio”.
Spesso non ascoltati, non compresi, sottovalutati o non supportati adeguatamente, sono costretti a divenire con grande sacrificio, i migliori osservatori e “terapisti” dei loro bambini.
A loro, in ogni occasione di confronto terapeutico o non, dovrebbe sempre spettare grande rispetto e soprattutto, grande attenzione ad ogni singola loro riflessione sul figlio: stà in loro, il punto d'inizio del miglioramento dei bambini!
LETTURA GLOBALE ED ANALITICA
E' deleterio, intraprendere un percorso di promozione di lettura globale? Ci sono dei limiti temporali o determinate caratteristiche cognitive che rendono la lettura globale auspicabile?
Tematica da sempre ampiamente dibattuta, soprattutto ai fini dell'insegnamento scolastico. La domanda più frequente è: qual è il miglior metodo d'insegnamento della lettura? E nel caso di bambini con difficoltà, ci sono indicazioni particolari da seguire?
(Argomento approfondito nel Servizio di Consulenza)
COMUNICAZIONE FACILITATA ... "PARLARE SCRIVENDO"!
La Comunicazione Facilitata (CF) è una forma di Comunicazione Aumentativa Alternativa!
La più dibattuta tra le altre forme di comunicazioni alternative, per diversi aspetti.
Essa, utilizza varie strategie e tecniche (anche in forma tecnologica), che potenziano le capacità verbali presenti ed offre modalità comunicative alternative alla parola, quando il bambino ne è fortemente deficitario o privo.
(Articolo approfondito nel Servizio di Consulenza
IL "MOSTRO" DIAGNOSI
Il giorno della diagnosi è per i genitori un momento di grande paura e sconforto, ma...
… la "Diagnosi" NON è il bambino!!!
L'importanza, ai fini dello sviluppo, non è la "Diagnosi" di per sé, ma è l'accurata ed approfondita valutazione delle necessità ed immaturità del bambino e la programmazione di interventi mirati per soddisfarle!
IMPORTANTE: I bambini hanno risorse, potenzialità ed abilità che vanno spesso aldilà della "Diagnosi" (che in quanto inquadramento, non può tener conto di tutte le soggettive caratteristiche) ed è su quelle che i genitori devono impegnare tutte le loro energie!
Inoltre… ognuno di noi (chi più, chi meno) potrebbe rientrare in certe "diagnosi" poiché ne detiene alcuni segni!
"STEREOTIPIA" NON E' SINONIMO DI BASSO LIVELLO COGNITIVO!!!!!
Ogni stereotipia porta con se una necessità che dovrebbe esser prontamente individuata e opportunamente soddisfatta in modo da render possibile l'eventuale contenimento, riduzione o estinzione della medesima.
Attraverso le stereotipie, i bambini tentano di comunicare nella maniera che gli è più accessibile, ciò di cui hanno bisogno.
La vera anormalità NON risiede nelle stereotipie e nei bambini che le manifestano, ma in CHI li giudica e non si sforza di capire il messaggio che ne sta alla base!
MANIPOLAZIONE E PRENSIONE
Lo sviluppo della prensione e della manipolazione di oggetti, segue delle tappe di sviluppo ben precise che, qualora non percorse e consolidate, potrebbero portare il bambino ad una prensione e manipolazione immature, tali da compromettere lo svolgimento di attività come: disegnare, scrivere, mangiare ed altre attività di motricità fine.
Molte attività psicomotorie possono aiutare il bambino a correggere in modo naturale e divertendosi questo atteggiamento così da prevenire problemi posturali e visivi aggiuntivi...
(Articolo approfondito nel Servizio di Consulenza e Sostegno)
AUTISMO E PERCEZIONE TATTILE
I bambini con un'alterata percezione tattile (ipo/iper sensibilità), possono manifestare: difficoltà in attività quotidiane (vestirsi, svestirsi, abbottonare/sbottonare, scrivere, saltare, lanciare una palla etc), comportamenti apatici o aggressivi e conseguenti sentimenti di frustrazione o bassa autostima.
Diverse attività psicomotorie permettono di colmare questa immaturità percettiva favorendo il naturale sviluppo di molte abilità.
(Argomento approfondito nel Servizio di Consulenza)